Quando si parla della saga Fallout, è inevitabile che i fan si dividano. C’è chi ha amato l’atmosfera desolante di Fallout 3, chi ha apprezzato la vastità di Fallout 4, ma se siete alla ricerca del miglior equilibrio tra azione e ruolo, tra libertà e profondità narrativa, Fallout: New Vegas è – senza alcun dubbio – il capitolo migliore. Un vero GDR travestito da sparatutto A differenza dei titoli Bethesda, che dal 3 in poi hanno puntato sempre di più sull’aspetto action e sulla spettacolarizzazione, New Vegas (sviluppato da Obsidian Entertainment, non a caso formata da ex Black Isle) rimette al centro l’elemento GDR. Non solo combattere e sparare, ma decidere, costruire il proprio personaggio in base alle scelte morali, ideologiche, politiche. Ogni decisione conta, e spesso non c’è una risposta “giusta”. Le fazioni hanno motivazioni credibili, i personaggi secondari sono scritti con grande cura, e la tua reputazione influenza il mondo che ti circonda in maniera concreta e visibile. Una storia principale che non ti prende per mano Uno dei punti più deboli dei Fallout moderni è proprio la piattezza della trama principale, spesso lineare, con pochissimo spazio per l’improvvisazione o la personalizzazione narrativa. In New Vegas, invece, sei libero di costruire la tua strada: puoi appoggiare la NCR, la Legione di Caesar, Mr. House, o decidere di prendere tutto il potere per te stesso. Non sei “il prescelto”, né un figlio predestinato a salvare il mondo. Sei un corriere colpito alla testa, che decide chi essere durante il viaggio, non all’inizio. E questa è la vera essenza del GDR. Scelte vere, conseguenze reali Ogni quest – anche la più banale – può essere affrontata in più modi. Diplomazia, inganno, intimidazione, hacking, furtività o puro caos: la varietà di approcci è incredibile. E soprattutto: le tue scelte lasciano il segno. Il finale non è uno solo, e ogni zona della mappa può cambiare in base alle tue azioni. Questo livello di reattività, oggi, è merce rar
please do an remastered
